Un grido di dolore
Il caso capitato a questi sacerdoti è degno di attento esame. Essi, come tanti altri loro colleghi, isolati in un seminario, assoggettati per anni ad
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altre molte orazioni, sorveglianza assidua dei superiori, vita in canonica, esercizi spirituali frequenti, abile giuoco di lusinghe e di minacce
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loro faticosa corvèe e le loro ore, spesso non poche, di libertà. Pochissimi combattenti davvero, e in trincea. Vita di soldati e fra soldati, dunque
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più tardi avrebbero fatto, fu avviata la loro anima inconscia per le vie della monacale rinunzia, fu falsata in essi la nozione della vita, furono ad
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Un bel giorno la guerra è cessata ed essi, ripresa la tonaca ecclesiastica, hanno dovuto presentarsi al loro superiore, andare a detergere in un
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le lasciò, nei suoi seminari, pienissima libertà, ha avuto cura di educarli in modo che non possano facilmente aspirare ad altro. Non hanno, i più
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E questo è anche vero in parte. Se chi lancia questo monito fosse un sacerdote, e uno di quei sacerdoti che, nella loro qualità di predicatori edi
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questo tormento interiore nel quale la nostra giovinezza rischia di esaurirsi. Voi sapete in quali circostanze, con quali mezzi, ci avete indotto a
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legge e dei mezzi con i quali è messa in pratica. Il celibato obbligatorio risponde solo a un interesse ecclesiastico, di casta. Il Vaticano sa di
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Il legislatore civile? Molti sorrideranno. Il legislatore civile, in Italia, rispetta la libertà della Chiesa, anche quando, come in questi casi
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Accademia della crusca
